martedì 2 ottobre 2007

Happy Days

Ho fatto un paio di cose.
Ma sì, niente di speciale... ho letto un libro, sono andato in vacanza, ho fatto cene con gli amici, mi sono innamorato, ho guardato un film, mi sono sposato e separato, ho allenato qualche partita di basket, ho ascoltato un po’ di musica... le solite cose.

Ho fatto un paio di cose e sono passati 30 anni.
L’altroieri avevo 10 anni e il mio mondo erano i Kraktwerk, George e Mildred, Spirits Having Flown, Fabrizio de André e la PFM, Kramer contro Kramer, L’altra domenica, Belfagor, Abano Terme che vince Giochi senza frontiere, I Quindici, il terremoto in Friuli, la sigla di Domenica Sprint, Splendido Splendente, Mork & Mindy, Svizzera e Capodistria, Atlas Ufo Robot, Portobello, Liù degli Alunni del Sole, la Baia degli Angeli, Spazio 1999, I guerrieri della notte, Pulici e Graziani, Comprami di Viola Valentino, l’Almanacco del giorno dopo, le Clark, la Tyrrell a 6 ruote, la nube tossica di Seveso, Ligabue (lo sceneggiato sul pittore, non quello da un accordo per 50 canzoni), Tu sei l’unica donna per me, Roberto Pruzzo il bomber di Crocefieschi, Discoring, I was made for lovin’ you, Sandokan, i Rockets, il calcio totale dell’Olanda, Tu di Umberto Tozzi, la pista in spiaggia e le palline dei ciclisti, Gamma, Too much heaven, Jongbloed il portiere col numero 8, Cogli la prima mela, Valery Borzov e Pietro Mennea, Happy Days. Appunto, Happy Days. Perché quelli erano giorni felici.

Poi devo essermi distratto un attimo.

Ho fatto un paio di cose, sono passati 30 anni, adesso ne ho 40 e vivo a Casablanca.

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