venerdì 7 dicembre 2007

CIS Viaggiare informati

Se vi accingete a fare due passi per le vie di Casablanca, vi prego di fare attenzione a:
  • gli automobilisti che cercano di travolgervi sulle strisce pedonali;
  • i motociclisti che cercano di travolgervi sui marciapiedi;
  • i taxisti che cercano di travolgervi dappertutto.
Naturalmente a patto che, nel frattempo, non siate stati inghiottiti da uno dei tanti tombini simpaticamente scoperchiati all’uopo.

martedì 23 ottobre 2007

Gente di un certo livello

Sono lieto di accogliere tra i nostri affezionati lettori un internauta di una certa caratura, che, come testimonia il fedele ShinyStat, é giunto fino a questo blog attraverso una chiave di ricerca di notevole spessore :
Marocco si tromba ?”

Ah, la tauromachia!

giovedì 11 ottobre 2007

Domenica a Taza

Oltre alla pettinatura, un tratto decisamente più personale mi distingue da Donald Trump.
Chi di voi avesse per sventura mai assistito ad una puntata del reality show “The Apprentice”, avrà ammirato l’ottusa risolutezza con cui il simpatico magnate americano, al grido di: “You’re fired!”, licenzia, al termine di ogni episodio, uno o piu concorrenti. Tralasciando il fatto che generalmente vengono cacciati simil bancari di origine asiatica e vengono assunte ex conigliette di playboy, l’aspetto piu agghiacciante é la tracotante aggressività con cui il pettinatissimo ex marito di Ivana Trump si scaglia contro gli apprendisti da licenziare.
Ecco, non é esattamente con la stessa fredda determinazione che domenica ho pronunciato il primo (e mi auguro ultimo) “You’re fired” della mia vita.

“Sono 800 Dirhams (circa 70 euro) e ritiro della patente... ma se mi offri un caffé possiamo metterci d’accordo.”
Ti sei svegliato alle 4.30 di domenica mattina, hai accompagnato Giancarlo in aeroporto e hai preso la strada per Rabat. Sei uscito allo svincolo per Meknes – Fes, hai superato indenne una decina di posti di blocco inutili, hai rispettato con scrupolo anglosassone la casuale alternanza (da 40 a 80 kmh) dei limiti di velocità facendoti beffe di innumerevoli autovelox clamorosamente fasulli. Ma entrato finalmente in autostrada, quasi all’altezza di Me
knes, ti sei fatto incastrare da una coppia di gendarmi molto ben appostata. Il primo ti ha minacciato con una patente di cartongesso (“Vedi, questa l’ho appena ritirata”), vera come i videoregistratori di legno che spacciavano nei parcheggi degli autogrill, il secondo ha stabilito a caso la tua velocità (132 kmh) e ti ha presentato il conto. Hai saldato con 50 dirhams e sei ripartito: mancavano ormai solo 200 km a Taza e li hai percorsi tutti d’un fiato, con un occhio fisso sul tachimetro e la ferma convinzione che non ti saresti più fatto fregare.

Abbiamo una fabbrica di pali in cemento 450 km a nord est di Casablanca. Abbiamo scoperto che facevano pali senza matrice, li vendevano in nero e intascavano il guadagno. Avevamo le prove.
“Giancarlo é in Italia (- cazzo lo so, l’ho portato io in aeroporto -), io non posso muovermi da Ouarzazate, vai tu a licenziare il direttore della fabbrica e i suoi scagnozzi?”.
Certo, come no, te lo stavo chiedendo io.

Ti sei presentato come il direttore generale venuto in missione dall’Italia, hai finto di esaminare registri sperando di indovinarne il verso, hai visitato cantieri ostentando sicurezza e competenza, hai interrogato operai reticenti:
“Chi ha caricato i pali stamattina?”
“Non é venuto nessuno a caricare i pali stamattina”
“Ma come? E i 5 che mancano?”
“Ah già, li ha caricati mio fratello”
“Dammi il numero”
“Mio fratello non ha il cellulare”.
“E quello sul camion che sta telefonando chi é?”
“Mio fratello”
Hai resisitito stoicamente per 5 ore in jeans e camicia ai 37° di Taza.
E alla fine hai convocato i responsabili e hai comunicato che insomma, i conti non tornano, ci sono dei punti da chiarire e non è che vi sto licenziando, pero’ adesso prendiamo noi la gestione della fabbrica e voi per qualche giorno rimanete a casa, poi vi faremo sapere. Ma in cuor tuo non eri convinto e nemmeno tanto felice e quasi ti sei sentito in colpa a recitare il tuo ruolo di fronte a quei disgraziati. E quando, forti di una coscienza non proprio immacolata e di un’innato senso drammatico, ti hanno salutato con le lacrime agli occhi sei stato sul punto di cedere, ma hai tenuto duro.

Sono partito alle 5, ho guidato per 900 km, ho licenziato 3 persone e sono rientrato alle 21.30. E sono andato a letto col magone.

Come faceva quella canzone di Lionel Richie? “Because I’m easy… easy like Sunday morning…”

martedì 2 ottobre 2007

Happy Days

Ho fatto un paio di cose.
Ma sì, niente di speciale... ho letto un libro, sono andato in vacanza, ho fatto cene con gli amici, mi sono innamorato, ho guardato un film, mi sono sposato e separato, ho allenato qualche partita di basket, ho ascoltato un po’ di musica... le solite cose.

Ho fatto un paio di cose e sono passati 30 anni.
L’altroieri avevo 10 anni e il mio mondo erano i Kraktwerk, George e Mildred, Spirits Having Flown, Fabrizio de André e la PFM, Kramer contro Kramer, L’altra domenica, Belfagor, Abano Terme che vince Giochi senza frontiere, I Quindici, il terremoto in Friuli, la sigla di Domenica Sprint, Splendido Splendente, Mork & Mindy, Svizzera e Capodistria, Atlas Ufo Robot, Portobello, Liù degli Alunni del Sole, la Baia degli Angeli, Spazio 1999, I guerrieri della notte, Pulici e Graziani, Comprami di Viola Valentino, l’Almanacco del giorno dopo, le Clark, la Tyrrell a 6 ruote, la nube tossica di Seveso, Ligabue (lo sceneggiato sul pittore, non quello da un accordo per 50 canzoni), Tu sei l’unica donna per me, Roberto Pruzzo il bomber di Crocefieschi, Discoring, I was made for lovin’ you, Sandokan, i Rockets, il calcio totale dell’Olanda, Tu di Umberto Tozzi, la pista in spiaggia e le palline dei ciclisti, Gamma, Too much heaven, Jongbloed il portiere col numero 8, Cogli la prima mela, Valery Borzov e Pietro Mennea, Happy Days. Appunto, Happy Days. Perché quelli erano giorni felici.

Poi devo essermi distratto un attimo.

Ho fatto un paio di cose, sono passati 30 anni, adesso ne ho 40 e vivo a Casablanca.

lunedì 1 ottobre 2007

Infatti

Infatti in Algeria il Ramadan é iniziato due giorni prima che in Marocco.
Come se in Francia festeggiassero la Pasqua due giorni dopo di noi.
Vai tu a spiegargli che l’astronomia non é un’opinione.

giovedì 20 settembre 2007

Ramadan!

Nel resto del mondo prevedono con precisione assoluta il momento esatto in cui la prossima cometa sfiorerà il nostro pianeta e ti annunciano con altrettanta sicurezza che il 22 ottobre 2063 ci sarà un’eclissi di sole parziale visibile solo nell’emisfero boreale.
Qui in Marocco sono riusciti a sbagliare la data di inzio del Ramadan.
Cioé, il ciclo lunare terminava martedi 11, quindi mercoledi ci sarebbe stata luna nuova e da giovedi Ramadan per tutti.
Oh, non l’ho mica detto io, i cicli lunari sono una roba scientifica, tipo le comete e le eclissi.
Poi un tizio del Ministero degli Affari Islamici si é affacciato al balcone mercoledi sera, magari era un po’ nuvoloso, e insomma, ‘sta luna nuova non l’ha mica vista e come si fa, oddio che casino, fermi tutti, chiamate il Ministro, avvertite il Re, aspettate, é presto...
Cosi’, con un giorno di ritardo, é iniziato il Ramadan.
Ora, per soddisfare la vostra sete di conoscenza (soprattutto quella del Pero, che mi manda in continuazione SMS tipo: “Ma é vero che durante il Ramadan non si tromba?) passero’ senza indugio ad illustrarvi alcuni dettagli.
Come voi tutti sapete il mese sacro impone al fedele (perché si sa, io sono fedele) il digiuno assoluto dall’alba al tramonto. Cioé tipo che non puoi nemmeno bere un sorso d’acqua, o mangiare una dietorella, o masticare un chewing gum o fumare una marlboro light morbida (e questa é per me la parte più facile, visto che non fumo). E in più astinenza assoluta dall’alcool, anche dopo il tramonto.
Tralascio ogni riferimento all’astinenza sessuale per non darvi la possibiltà di fare la simpatica battuta: “ah, quindi per te é Ramadan tutto l’anno”.
Grazie, come se l’aveste fatta.
Vi diro’, non é troppo dura dal punto di vista fisico, lo é di più da quello mentale. Diventa difficile quando, alle 10 di mattina, inizi a calcolare quante ore mancano alla rottura del digiuno e magari ti fai prendere dal panico.
La parte più impegnativa arriva verso le 16.30, quando i minuti iniziano a scorrrere più lentamente, ma anche qui é una questione di testa. L’ho risolta dormendoci sopra, visto che durante il Ramadan si lavora dalle 9 alle 15.30, orario continuato.
Anche la rinuncia al bere é molto meno impegnativa di quello che mi aspettavo.
Attorno alle 18.40, quando su Casablanca calano le ombre della sera, il muezzin annuncia che “Allah akbar” cioé che Allah é grande (e come dargli torto), e la città sprofonda in un silenzio irreale: é il momento del primo pasto della giornata (una colazione abbondantissima e caloricissima).
Chiaro che dopo circa 20 ore di digiuno é un discreto piacere bere un sorso d’acqua e mangiare quintali di pasticcini (ma prima di tutto 3 datteri, é questo che consiglia il profeta e non saro’ certo io a contraddirlo).
Non vorrei sembrare troppo retorico (anche se a volte godo nell’esserlo), ma sapere che in quel preciso istante tutti, ma proprio tutti stanno facendo la stessa identica cosa, mi dà la piacevole sensazione di prendere parte a un rito collettivo, di essere finalmente (finalmente?) cittadino di Casablanca.
(Farà mica male il binomio digiuno-solitudine?)
Verso le 22.30 si cena, o almeno, io ceno. E visto che non ho tanta voglia di andare al ristorante da solo, mi affido alle mie sempre eccellenti doti culinarie, cioé scendo a prendere una tonno e cipolle da Pizza Hut e me la mangio davanti alla tele.
La città che ha sonnecchiato per tutta la giornata e si é svuotata al tramonto esplode dopo cena: aprono caffé, negozi,cinema, centri commerciali e in un attimo ritorna il caos, ma cosa sarebbe Casablanca senza il caos?
La mia giornata termina verso l’1.30 con una passeggiata digestiva... il concetto di “light” é per il momento ancora sconosciuto a quelli di Pizza Hut.
C’é chi si sveglia alle 4 per consumare, prima che sorga il sole, un pasto che gli permetta di affrontare meglio la giornata. Io per il momento mi accontento di dormire dalle 2 alle 8 con tonno e cipolle che si rincorrono allegramente nello stomaco.
Mentre vi scrivo sta per terminare il 7° giorno del mese sacro chiamato Ramadan... ne mancano ormai solo 23.

sabato 25 agosto 2007

Abbigliamento Tecnico

Stasera vado a fare una corsetta... si ma con ‘sto traffico a che ora arrivo a casa... va ‘sto cretino ma metti la freccia se devi girare no?
Se mi cambio in fretta faccio in tempo ad iniziare prima che faccia buio... calzoncini Nike t-shirt traspirante Nike (... e vorrei vedere) calze tecniche rinforzate scarpe da running Adidas anti pronazione... dove cazzo sono le scarpe? Naimaaaaaa où sont les chaussures? Où ? Ah, d’accord. Ma perché ogni volta in un posto diverso? L’iPod mi stavo dimenticando l’iPod il cardiofrequenzimetro ce l’ho il footpod é meglio che lo fissi bene sulla scarpa cosi’ magari non lo perdo come l’altra volta che poi sono 95 euro.
Andiamo... soliti10 minuti di riscaldamento fino al parco... ah pero’ c’é gente stasera faccio un paio di giri piano poi aumento... sono in forma... bonsoir, ca va? Ca va, merci... c’é da dire che qua un saluto non te lo nega nessuno si poi la solidarietà tra runners... va quei due là davanti... no non ci credo ma come si fa a correre con il piumino senza maniche il 20 di agosto... adesso accelero e li prendo cosi’ poi corriamo assieme... cazzo se vanno meglio che tenga il mio passo tanto poi quelli li’ li conosco tra 5 minuti sono sdraiati nel parco a raccontarsela e a fumare... take a look at my girlfriend she’s the only one I got... bravi ‘sti qua che hanno rifatto la canzone dei...dei... ma perché dopo un po’ mi fa sempre male il tallone devo ricordarmi di chiamare Bile che quando torno in Italia mi rimette a posto... dei Supertramp ecco chi erano che figata quel disco é quello dove c’era The Logical Song... oh sono già 32 minuti che corro e ho fatto ho fatto... aspetto che arrivo sotto il lampione... 4km e 780 metri... ma quello sfigato col piumino dov’é? Sarà già sul prato a fumare boh no sul prato non c’é nessuno starà ancora correndo stai a vedere che tra un po’ mi doppia si ma chissenefrega io tengo il mio passo che sto andando bene... 6km aspetta cos’é che ho letto stamattina? 150 calorie consumate ogni 1,5 km si ma non era specificata la velocità io sicuramente ne sto bruciando di più a parte che poi a casa sicuro mi aspetta Giancarlo con un paio di Campari shakerati e le calorie che ho perso in un’ora le riprendo in 5 minuti... ho qualcuno alle spalle aspetta che li faccio passare... ah eccoli qua lo sfigato col piumino e il suo socio no non ci credo ... ‘sto qua corre col piumino smanicato e i SANDALI DI PLASTICA e sta andando il doppio di me... mi fanno un po’ male le gambe meglio che torni a casa poi mi sa che non torno più a correre qua dicono sia pericoloso di sera.

venerdì 17 agosto 2007

Le grandi domande

Marocco del Sud, ai confini del deserto.
Ouarzazate, Kasbah di Taourirt, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Cosa spinge Silvia e Michele di Chiuduno (Bg) ad incidere i loro nomi su una parete affinché la stessa umanità di cui sopra sappia che il 16/07/2006 loro sono stati li’?
L’umanità cosa ne pensa?
Silvia e Michele sono forse operatori dell’UNESCO?

venerdì 22 giugno 2007

Mc Solaar - Da Vinci Claude

Non so li' da voi, ma qui ultimamente va parecchio questa canzone.
A me piace un bel po', mi ricorda Manu Chao.

Liverpool

A Casablanca, inspiegabilmente, c’é lo stesso clima di Liverpool.
Lo dico per difendermi dall’accusa che sistematicamente mi viene rivolta al mio ritorno in Italia: “Ma dov’eri... in Marocco? Eh, ma non sei nemmeno abbronzato!!!”
Che tanto nessuno dei miei accusatori legge ‘sto blog.
Faro’ delle lampade in aeroporto.


giovedì 14 giugno 2007

Ben Johnson e i Tassisti

Prima che lo beccassero a doparsi di brutto, Ben Johnson era noto per il record mondiale dei 100 metri e per un tempo medio di reazione allo sparo dello starter straordinariamente basso. Probabilmente non era mai stato a Casablanca.
Qui avrebbe conosciuto tassisti il cui tempo di reazione della mano sul clacson allo scattare del verde lo avrebbe fatto impallidire.
Ma c’é una spiegazione.

Nessuno a Casablanca é cosi’ banale da arrestarsi in corrispondenza della linea di stop. Chi arriva per primo ad un semaforo rosso ha sempre cura di oltrepassarlo abbondantemente e di occupare con buona parte del mezzo l’incrocio, ottenendo il duplice scopo di ostacolare il traffico e di negarsi per sempre la possibilità di sapere quando scatterà il verde.
Puo’ sempre confidare nei semafori per i pedoni direte voi.
A Casablanca non esistono, e quei pochi che esistono non funzionano.
Agli automobilisti delle retrovie non resta che assumere la posa del centometrista alla partenza, mano soffice sul clacson, occhio fisso sul semaforo rosso, concentrazione da disinnescatore, pronti ad esplodere allo scattare del verde.
Pare che il miglior tempo di reazione al verde sia detenuto da un tassista.
Naturalmente non ha mai sentito parlare di Ben Johnson.

P.S. Alcuni a volte, per non confondersi, suonano incessantemente il clacson anche a semaforo rosso.
Anche loro, come Ben Johnson, sono stati squalificati da una giuria internazionale.
I malcapitati della prima fila, invece, che sono partiti credendo fosse verde, pare non l’abbiano presa bene.

martedì 5 giugno 2007

Teheran, Marocco

"Robert Barnes è un agente della CIA che ha il compito di fermare il traffico illegale di armi in Medio Oriente. Durante una missione a Teheran, Barnes si accorge che uno dei due missili Stinger che credeva fosse andato distrutto nell'esplosione in cui erano morti i due trafficanti iraniani, è stato consegnato a un arabo dagli occhi azzurri che non parla Farsi"... inizia così "Syriana", un film dalla trama complicatissima che non sto qui a raccontarvi.
Sappiate però che la Teheran che vedete nel filmato in realtà è
Casablanca...

lunedì 4 giugno 2007

Casablanca, un grosso casino

Nemmeno una scena del film "Casablanca" è stata girata a Casablanca e il celebre "Rick's Cafè" fu ricostruito in studio sul modello di un Hotel di Tangeri.
Oggi a Casablanca esiste davvero un "Rick's Cafè", che però non ha niente a che vedere con quello del film, mentre una perfetta ricostruzione dell'originale la potete trovare all'interno dell'Hotel Hyatt.
Un casino, vero?
Niente in confronto a quanto è effettivamente incasinata Casablanca.
Io, che da qualche mese ci passo gran parte del mio tempo, proverò a raccontarvelo... ma voi mi dovete seguire moooolto attentamente, perchè è facile perdersi a Casablanca...

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